
Il principale compito della direzione è creare valore per gli azionisti.
Un modo per raggiungere questo obiettivo è quello di scegliere i migliori investimenti che finanzieranno progetti di medio-lungo periodo.
Questi problemi sono denominati problemi di analisi degli investimenti o anche problemi di budget di capitale o capital budgeting.
Il budget di capitale è infatti un elenco degli investimenti che un’azienda si prefigge di sviluppare. Come fare però a sapere se un nuovo progetto creerà o distruggerà valore per l’impresa? Come sapere quale di essi sarà il migliore?
In questo articolo vediamo 3 tecniche fondamentali che ci aiutano a rispondere alle precedenti domande:
- Il metodo del valore attuale netto (VAN);
- Il metodo del tasso interno di rendimento (TIR);
- Il metodo del tempo di recupero (o payback period).

Definizioni principali
Prima di vedere i metodi principali all’analisi degli investimenti, vediamo alcune definizioni chiave che ci aiutano a comprendere meglio come essi funzionano:
- Valore Attuale (VA): noto anche come valore scontato, è un calcolo finanziario che misura il valore di una quantità futura di denaro rispetto ad oggi (e viene influenzato da interessi e inflazione). In altre parole, confronta il potere d’acquisto di un futuro euro con il potere d’acquisto di uno oggi. Può essere calcolato dalla seguente formula:
Ad esempio, un investimento di 3.000 € (M) fra 20 anni (n) con un tasso di interesse fisso del 5% (r) varrà oggi 1130,67 €, a parità di condizioni.
- Montante: indica l’equivalente monetario futuro di una somma disponibile oggi. È uno dei concetti più importanti della finanza e si basa sul valore temporale del denaro.
Gli investitori devono sapere quale sarà il valore futuro del loro investimento dopo un certo periodo di tempo, calcolato in base a un tasso di crescita ipotizzato, detto coefficiente di capitalizzazione.
La formula per determinarlo è la seguente:
Ad esempio, un investimento di 1.000 € (VA) che paga un tasso di interesse fisso del 5% (r) sarà di 2653,30 € dopo 20 anni (n), a parità di condizioni. Pertanto, il montante utilizza un unico investimento anticipato e un tasso di crescita costante durante l’orizzonte temporale dell’investimento.
Sul lato negativo, il montante non è rettificato per inflazione elevata o variazioni dei tassi di interesse, che sono fattori con un impatto negativo su qualsiasi investimento.
- Costo opportunità del capitale: definito anche WACC (Weigh Average Cost of Capital) rappresenta il migliore investimento non preso in considerazione sul mercato, ed è un valore importante che ci permette di capire quale investimento è più redditizio tenendo conto la manifestazione temporale differente di diversi progetti.
Consiglio la visione del seguente video, anche se in inglese, che spiega con un esempio come esso funziona:
Valore Attuale Netto (VAN)
La differenza tra il valore attuale dei flussi di cassa generati dall’investimento e l’impegno iniziale di risorse monetarie si chiama valore attuale netto (VAN, o NPV dall’inglese Net Present Value).
Il van di un investimento si ottiene quindi attualizzando a uno stesso momento temporale, momento iniziale o momento zero, tutti i flussi di cassa che descrivono l’investimento. La formula comunemente utilizzata è la seguente:
Con:
F = flusso di cassa futuro generato dall’investimento (n periodi, mesi o anni)
I = Investimento o esborso iniziale
r = tasso di sconto
Tramite il VAN riusciamo a misurare operativamente il valore generato da un investimento o progetto. Rappresenta una tra le più diffuse metriche di valutazione degli investimenti. In particolare possiamo avere 3 situazioni:
- VAN > 0: ciò significa che stiamo producendo valore perché il progetto vale più di quello che costa;
- VAN = 0: non produciamo valore, ma contestualmente non lo sprechiamo.
- VAN < 0: stiamo perdendo valore, in quanto i costi sono maggiori delle spese sostenute.
Se si dovessero confrontare due o più progetti alternativi confrontandone il VAN, quello che ha VAN maggiore risulta il progetto più redditizio.
Ipotizziamo che la direzione dell’azienda X sta valutando l’acquisto di un’attrezzatura da collegare alla macchina principale di produzione.
Il bene immateriale costerà 6.000 € e aumenterà il flusso di cassa annuale di 2.200€, mentre ci si aspetta che la vita utile dell’apparecchiatura sia di 6 anni. La direzione vuole un ritorno del 20% su tutti gli investimenti.
Il valore attuale netto del progetto sarà pari a:
Per calcolare il van in Excel è possibile usare la formula VAN (), come da immagine successiva.
Tasso interno di rendimento
Col VAN è necessario avere preliminarmente scelto il tasso di sconto (ossia r) senza il quale non sarebbe possibile attualizzare i flussi di cassa.
Per calcolare il tasso interno di rendimento non ci serve conoscerlo: questa tecnica prevede di determinare proprio quel valore di tasso di sconto (r) che rende il valore attuale dei flussi di cassa generati dall’investimento pari alla fuoriuscita iniziale. Ciò significa determinare il valore di r per cui otteniamo un VAN pari a 0.
Questo particolare valore del tasso di sconto viene chiamato tasso interno di rendimento (internal rate of return) o TIR. La formula comunemente usata per il suo calcolo è la seguente:
Ed è possibile con Excel trovare facilmente una soluzione, utilizzando la formula TIR.COST(), come da immagine successiva:
Troviamo un risultato del tasso interno di rendimento pari quasi al 29%. Verifichiamo che il risultato sia corretto:
Con questo metodo per stabilire se l’investimento sia o meno conveniente è necessario confrontare il TIR con il costo opportunità del capitale. Se:
- Costo opportunità del capitale > TIR -> l’investimento/progetto non risulta conveniente.
- Costo opportunità del capitale = TIR -> l’investimento/progetto non risulta conveniente.
- Costo opportunità del capitale < TIR -> l’investimento/progetto risulta conveniente.
Quindi con un costo opportunità del capitale pari al 20% risulterebbe conveniente il progetto, al contrario, se il costo opportunità del capitale fosse superiore al 28,54% esso sprecherebbe valore.
Uno dei vantaggi principali del TIR è che il rendimento di un progetto di investimento viene espresso sotto forma di tasso di interesse.
Valutando il TIR, tra due o più progetti alternativi quello che ha TIR più basso risulta certamente il più conveniente (sempre che questi siano migliori del costo opportunità del capitale).
Tempo di recupero
Il metodo del tempo di recupero (o payback period method) calcola un numero che esprime quanti periodi passeranno prima di recuperare l’investimento iniziale, prima cioè che il valore cumulato delle entrate di cassa sia pari all’esborso iniziale.
Il payback method permette quindi di stabilire quanto tempo ci vorrà ad un’azienda per pagare un investimento. Vedendo sempre l’esempio proposto anche per gli altri due metodi, vediamo in quanti anni l’attrezzattura è ripagata.
Anche per il calcolo del payback period si può utilizzare Excel. Inserendo tutti i dati si può vedere che l’investimento può essere ripagato tra 2 o 3 anni.
Ma come facciamo a sapere l’esatto tempo di recupero?
Occorre eseguire quattro step.
- Dividiamo il flusso di cassa cumulativo positivo del periodo con il flusso di cassa del periodo stesso. Ciò può essere impostato tramite la seguente formula Excel:
2) Ora calcoliamo il numero di anni dei flussi di cassa cumulativi in cui il valore è negativo tramite la formula CONTA.SE():
3) Calcoliamo ora gli anni parziali dove i flussi di cassa cumulativi sono minori di 0, tramite seguente formula:
4) Sommando i due valori appena trovati troviamo il valore esatto del payback period pari a 2,27 anni.
Questo scenario di analisi degli investimenti implica che l’acquisto può essere ripagato in poco più di 2 anni. Ovviamente, più rapido è il periodo di recupero, più rapidamente l’azienda è in grado di recuperare il costo della nuova apparecchiatura.
Quindi in termini di tempi di recupero, tra due o più progetti, quello cui ha tempo di recupero minore è certamente migliore.
Lo svantaggio principale del metodo del tempo di recupero è che non tiene conto del valore del tempo, non considerando pertanto il tasso di sconto come avviene nei precedenti metodi.
Se vuoi puoi scaricare il file Excel relativo agli esempi proposti sopra, cliccando qui.
Invece, se ti interessa approfondire i metodi qui citati, puoi vedere “Sistemi di controllo: Analisi economiche per le decisioni aziendali.”
Quale tra questi metodi utilizzare per valutare gli investimenti?
Nell’analisi degli investimenti, il VAN solitamente è il metodo più utilizzato, anche se l’analisi del tasso di rendimento interno (TIR) è un’altra opzione spesso utilizzata.
Quest’ultima differisce dal fatto che considera solo i flussi di cassa per ciascun periodo e ignora l’investimento iniziale. Allo stesso tempo, il risultato è ottenuto risolvendo il tasso di sconto, piuttosto che inserendo un tasso stimato come con la formula VAN.
Se si stanno valutando due o più progetti, che condividono entrambi un tasso di sconto comune, flussi di cassa prevedibili, rischio uguale e un orizzonte temporale più breve, la soluzione più adatta potrebbe essere quella del TIR.
Al contrario non è la scelta migliore qualora si abbiano flussi di cassa sia positivi che negativi (si veda esempio in questo articolo). Il TIR si trova pure in difficoltà in quei casi che non è possibile definire il tasso di sconto. In tutti questi casi la scelta migliore consigliata tra i due è sicuramente il VAN, in quanto può gestire più tassi di sconto differenti.
Infine, Il payback period può essere la scelta migliore tra più investimenti qualora il management scegliesse di dare priorità al tempo di recupero, rispetto che ai precedenti metodi.
Tra più progetti alternativi, considerare solo il payback period, non è certamente consigliato, in quanto permetterebbe di scegliere fra quello che rientra prima nell’investimento, seppur non quello più redditizio.
Il metodo del tempo di recupero è semplice da applicare e da subito un’idea generale di quanto potrebbe essere il tempo di recupero dell’investimento.
A mio avviso, nessuno di questi metodi è completamente affidabile da solo.
Dopotutto, un progetto che ha il più alto tasso di rendimento interno potrebbe non avere il miglior VAN dei flussi di cassa futuri. Idem, un altro progetto potrebbe avere un breve periodo di recupero, ma continua a produrre flussi di cassa anche dopo la fine del periodo di ammortamento.
Nel caso di scelta fra due o più progetti concomitanti, è spesso comune prassi utilizzare congiuntamente questi metodi per poter prendere la decisione più redditizia per l’azienda.